Un elenco di documentari da guardare assolutamente, tutti diversi tra loro, ma emozionanti, d’impatto, strazianti, divertenti. Un ottimo spunto di riflessione.
Ho avuto la passione per i documentari fin da piccolo, ricordo che andavo letteralmente pazzo per tutto ciò che si riferisse all’antico Egitto. Obbligai persino i miei genitori a comprare una raccolta infinita che si chiamava “Egittomania” o qualcosa del genere. Crescendo ho iniziato a spaziare. Dall’Egitto alla storia, dalla storia alla cultura e poi all’attualità, scienza, innovazione, tecnologia e chi più ne ha più ne metta.
Come mio solito ho scelto, volutamente, argomenti molto diversi tra loro; proprio perché affrontano tematiche differenti, i documentari elencati, a mio avviso, vanno assolutamente guardati. Non sono documentari alla moda, quelli che, per intenderci, sono sulla bocca di tutti, pensiamo a Tiger King su Netflix; permettono però di farci risultare brillanti in una conversazione e, cosa ancora più importante, fanno ragionare (chi con leggerezza, chi invece come obbiettivo principale) lo spettatore rispetto a temi particolari.
Troverete solo documentari disponibili in streaming sulle piattaforme più diffuse in Italia. Alcune di queste sono gratuite, altre invece sono a pagamento – tutte prevedono un periodo di prova gratuito, qualora foste interessati.
Mediaset Play – Com’è fatta l’IKEA
Interessante e divertente, per tutti quelli che come me sono ossessionati da ciò che sta dietro alle cose. Questo documentario entra per la prima volta nel “dietro le quinte” di IKEA mostrando nel dettaglio tutti i particolari del processo produttivo – ideazione, progettazione, pubblicità, marketing,… – che sta dietro a ciò che scegliamo di comprare.
Oltre all’aspetto più ludico, guardare questo documentario permette di farsi un’idea (probabilmente edulcorata in alcuni punti) sul come lavorano le grandi multinazionali. È uno speciale in 3 puntate di un’ora circa ciascuna.
Disney+ – Punto di non ritorno
Documentario firmato National Geographic, quindi già di per sé una garanzia in termini di qualità e approfondimento. Lo scopo di questo titolo è indagare i fattori che stanno dietro alla crisi climatica. Il testimonial di questo racconto è Leonardo di Caprio, da sempre impegnato sul tema. I primi minuti infatti ci riportano al discorso che tenne alle Nazioni Unite, quando gli fu conferito il titolo di messaggero di pace.
L’audacia di questo documentario sta nel coraggio di Di Caprio e dei suoi intervistati nel raccontare, senza giri di parole, quali compagnie e con quali mezzi hanno interesse che la situazione non cambi. Durata 1h 36 minuti.

Raiplay – Nati per sopravvivere
La natura regala sempre spettacoli mozzafiato e questo documentario riesce a raccogliere immagini in ambienti spettacolari. Non è il classico documentario da guardare se si vuole avere un’immagine di madre natura attraverso degli occhiali rosa.
Come potete ben capire dal titolo, il focus di questa serie in due puntate è la sopravvivenza nel mondo animale. Ad essere precisi, la sopravvivenza dei cuccioli in natura. Molto crudo a tratti. Un ulteriore avvertimento: la prima parte della prima puntata è da saltare se siete tripofobici. Ogni episodio dura circa 50 minuti.
Raiplay – Under Italy
È una serie di 8 puntate alla scoperta delle città italiane attraverso i loro sotterranei. Non poteva non iniziare da Roma, che grazie agli antichi romani ha una rete fognaria ultra millenaria ancora in perfette condizioni; si passa poi a tutti gli altri luoghi nascosti che hanno superato millenni di storia. Ciascun episodio dura circa un’ora.
Prime video – Tutto e niente: la scienza stupefacente dello spazio vuoto
Questo documentario purtroppo (o per fortuna) non è doppiato in italiano, ma è disponibile sottotitolato. Il titolo è già evocativo di per sé. Il racconto è sullo spazio, immenso, stupefacente, sconosciuto e vuoto. Il film dura due ore e offre una visione quasi filosofica anche della scienza.

Netflix – Rotten
Due stagioni per una serie che va ad analizzare il cibo. La forza di questo prodotto non sta soltanto nel parlare del cibo (lo so, è ormai un argomento troppo mainstream raccontato in tutte le salse). Il punto focale di Rotten è un’indagine sociologia e un’inchiesta giornalista che permette di analizzare quanto l’industria del cibo sia piena di zone grigie, sfruttamento e standard qualitativi spesso disattesi. La prima punta è dedicata al miele e agli animali che lo producono: le api. La loro sopravvivenza è legata ad un equilibrio sempre più precario. Ovviamente, molte delle responsabilità sono nostre. Chi l’avrebbe mai detto, eh!?
